Fanny

Ha sempre avuto una vera passione per il truciolo di metallo, passione che l’ha spinta a studiare in modo compulsivo il momento esatto in cui lo stesso si stacca dal pezzo in lavorazione e diventa truciolo.
Non sono l’uno lo scarto dell’altro.

Il particolare lavorato è l’oggetto realizzato a disegno, il truciolo invece, non è stato progettato, è imprevedibile nella forma, e per questo acuto e struggente nel risultato.

Esattamente come Fanny: imprevedibile, acuta, severa, rigorosa, talvolta struggente e tagliente come un truciolo.
La sua mente divisa chirurgicamente in due metà, una analitica, logica e matematica, l’altra, visionaria, creativa, sfuggente, enigmatica e indecifrabile. Dentro di lei un vortice passionale di trucioli vaganti dà vita a forme creative sorprendenti. Per questi motivi viene anche definita "l'imprenditrice pazza".

Comunemente il truciolo viene considerato uno scarto di lavorazione ma per Fanny è una forma d’arte in continua evoluzione.
Quando la sua creatività la spinge a realizzare oggetti con i trucioli, non lo fa solo per dare vita a qualcosa che altrimenti andrebbe scartato, lo fa perché nel truciolo rivede una parte di se stessa. Nasce un’idea, un’opera, una frase, un progetto, l’ispirazione per una nuova creazione.